Il Cavedio 1800 edition
“Diana, te ne prego, rispetta ciò che hai imparato al corso di portamento: stai con la schiena dritta, sorridi delicatamente e ricordati l’inchino quando sarai al cospetto della Regina Carlotta”.
“Madre, non preoccuparti, sono stata letteralmente addestrata per questo momento, per anni, quasi come si fa con i cavalli prima di una corsa. Ricordo perfettamente ciò che mi hanno insegnato al corso di portamento e sono sicura che mi comporterò in modo perfetto, come richiesto a una signorina per bene”.
Diana Donovan, quarta figlia di sette della vedova Lady Donovan e del defunto Duca Edmund Donovan, si trovava fuori dalla sala che ospitava il primo ballo della stagione sociale nell’Inghilterra del 1803. Stava per fare il suo debutto in società - aveva infatti da poco compiuto 17 anni - e aspettava questo momento da almeno cinque anni. Era stata istruita a dovere da sua madre e dai suoi fratelli maggiori, Daniel, Derek e David. Per le sue tre sorelle minori, Delilah, Desire e Destiny, tutto questo era iniziato qualche tempo dopo di lei, e di li a qualche anno avrebbero fatto anche loro il debutto in società.
Diana era circondata da decine di ragazze della sua età, accompagnate come lei dalle loro madri, e tutte indossavano vestiti realizzati dalla nuova modista francese che aveva di recente aperto una bottega in città. Alcune le conosceva, avevano frequentato insieme a lei il corso di portamento organizzato dalla Corona stessa per tutte le giovani debuttanti dell’alta società, oppure le aveva incontrate proprio durante una seduta di prova degli abiti per i balli, mentre molti altri volti le erano completamente nuovi.
Tutte le giovani donne, per dimostrare di essere finalmente “sul mercato del matrimonio”, indossavano nell’acconciatura - principalmente portavano capelli raccolti o sciolti con boccoli a cavatappi - tre lunghe piume, dei più disparati colori; Diana ne aveva due bianche, a simboleggiare la purezza, e una rosa, per rappresentare la speranza.
All’improvviso, l’imponente doppia porta che fino ad ora aveva tenuto le voci degli ospiti lontane e la musica ad un volume quasi impercettibile si spalancò. Diana vide tutti i presenti disporsi ai lati, a formare un corridoio che avrebbe permesso a lei e a tutte le altre ragazze di entrare nella sala e di camminare fino davanti al trono della Regina Carlotta, per inchinarsi con grazia al suo cospetto, come era consuetudine fare. Tra i componenti del “muro umano” c’erano anche i suoi fratelli e le sue sorelle.
L’assistente della regina aprì la pergamena su cui erano scritti i nomi di tutte le debuttanti, si schiarì la voce e iniziò a leggere: “Lady Merrington, con le sue due figlie gemelle, Selina e Kate Merrington”. Due giovani, seguite dalla loro madre, attraversarono l’ingresso della sala dirigendosi verso Sua Maestà. E così fecero alcune delle altre, fino a quando…
“La vedova Lady Donovan e sua figlia, la signorina Diana Donovan”. Scossa dalla stessa sensazione che si prova con un risveglio improvviso, Diana iniziò a muovere i primi passi che l’avrebbero portata davanti alla Regina Carlotta.
Quella camminata era di fondamentale importanza per tutte le giovani donne che aspiravano a trovare un buon marito, in quanto erano osservate da tutti i gentiluomini presenti, e, cosa ancora più importante, una di loro sarebbe potuta essere scelta come il ‘diamante’ della stagione. Di fatti, ogni anno, la regina sceglieva una ragazza che sarebbe stata la sua prediletta, colei che avrebbe presentato di persona agli scapoli più ambiti e il cui matrimonio avrebbe ospitato direttamente a palazzo. La prescelta era annunciata al pubblico presente in sala grazie ad un leggero bacio sulla fronte che la Regina dava a colei che era, secondo la sua opinione, meritevole di diventare il centro dell’attenzione di tutte l’alta società inglese.
Essere scelta per ricoprire questo ruolo era l’ambizione più alta non solo di Diana, ma di ogni ragazza di buona famiglia presente a quel primo ballo e non solo, e ne aveva sentito parlare così tanto sia a casa sia al corso di portamento, che le sembrava quasi che non ci fosse cosa più importante al mondo in quel momento.
Giunta al cospetto della regina, Diana si inchinò con grazia. Quando sollevò lo sguardo, vide che la regina sorrideva. In tutta la sua imponenza, si alzò dal trono, scese i tre gradini che la separavano da Diana, le prese il viso tra le mani e la baciò sulla fronte.
Non poteva crederci. Ce l’aveva fatta. Lei, proprio lei, Diana Donovan, 17 anni, di Londra, era stata scelta come diamante della Regina. La sala scoppiò in un fragoroso applauso e subito Diana si ritrovò circondata da uomini che le chiedevano di ballare un valzer o galop.
Si sentiva profondamente felice e grata, ma in un certo senso anche sopraffatta da tutte quelle attenzioni.
Ciò che però non sapeva, era che quello era solo l’inizio.
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Racconto di Sara Agostino
Selezione del Concorso letterario Il Cavedio "Il mio corso di..." 2022
“Diana, te ne prego, rispetta ciò che hai imparato al corso di portamento: stai con la schiena dritta, sorridi delicatamente e ricordati l’inchino quando sarai al cospetto della Regina Carlotta”.
“Madre, non preoccuparti, sono stata letteralmente addestrata per questo momento, per anni, quasi come si fa con i cavalli prima di una corsa. Ricordo perfettamente ciò che mi hanno insegnato al corso di portamento e sono sicura che mi comporterò in modo perfetto, come richiesto a una signorina per bene”.
Diana Donovan, quarta figlia di sette della vedova Lady Donovan e del defunto Duca Edmund Donovan, si trovava fuori dalla sala che ospitava il primo ballo della stagione sociale nell’Inghilterra del 1803. Stava per fare il suo debutto in società - aveva infatti da poco compiuto 17 anni - e aspettava questo momento da almeno cinque anni. Era stata istruita a dovere da sua madre e dai suoi fratelli maggiori, Daniel, Derek e David. Per le sue tre sorelle minori, Delilah, Desire e Destiny, tutto questo era iniziato qualche tempo dopo di lei, e di li a qualche anno avrebbero fatto anche loro il debutto in società.
Diana era circondata da decine di ragazze della sua età, accompagnate come lei dalle loro madri, e tutte indossavano vestiti realizzati dalla nuova modista francese che aveva di recente aperto una bottega in città. Alcune le conosceva, avevano frequentato insieme a lei il corso di portamento organizzato dalla Corona stessa per tutte le giovani debuttanti dell’alta società, oppure le aveva incontrate proprio durante una seduta di prova degli abiti per i balli, mentre molti altri volti le erano completamente nuovi.
Tutte le giovani donne, per dimostrare di essere finalmente “sul mercato del matrimonio”, indossavano nell’acconciatura - principalmente portavano capelli raccolti o sciolti con boccoli a cavatappi - tre lunghe piume, dei più disparati colori; Diana ne aveva due bianche, a simboleggiare la purezza, e una rosa, per rappresentare la speranza.
All’improvviso, l’imponente doppia porta che fino ad ora aveva tenuto le voci degli ospiti lontane e la musica ad un volume quasi impercettibile si spalancò. Diana vide tutti i presenti disporsi ai lati, a formare un corridoio che avrebbe permesso a lei e a tutte le altre ragazze di entrare nella sala e di camminare fino davanti al trono della Regina Carlotta, per inchinarsi con grazia al suo cospetto, come era consuetudine fare. Tra i componenti del “muro umano” c’erano anche i suoi fratelli e le sue sorelle.
L’assistente della regina aprì la pergamena su cui erano scritti i nomi di tutte le debuttanti, si schiarì la voce e iniziò a leggere: “Lady Merrington, con le sue due figlie gemelle, Selina e Kate Merrington”. Due giovani, seguite dalla loro madre, attraversarono l’ingresso della sala dirigendosi verso Sua Maestà. E così fecero alcune delle altre, fino a quando…
“La vedova Lady Donovan e sua figlia, la signorina Diana Donovan”. Scossa dalla stessa sensazione che si prova con un risveglio improvviso, Diana iniziò a muovere i primi passi che l’avrebbero portata davanti alla Regina Carlotta.
Quella camminata era di fondamentale importanza per tutte le giovani donne che aspiravano a trovare un buon marito, in quanto erano osservate da tutti i gentiluomini presenti, e, cosa ancora più importante, una di loro sarebbe potuta essere scelta come il ‘diamante’ della stagione. Di fatti, ogni anno, la regina sceglieva una ragazza che sarebbe stata la sua prediletta, colei che avrebbe presentato di persona agli scapoli più ambiti e il cui matrimonio avrebbe ospitato direttamente a palazzo. La prescelta era annunciata al pubblico presente in sala grazie ad un leggero bacio sulla fronte che la Regina dava a colei che era, secondo la sua opinione, meritevole di diventare il centro dell’attenzione di tutte l’alta società inglese.
Essere scelta per ricoprire questo ruolo era l’ambizione più alta non solo di Diana, ma di ogni ragazza di buona famiglia presente a quel primo ballo e non solo, e ne aveva sentito parlare così tanto sia a casa sia al corso di portamento, che le sembrava quasi che non ci fosse cosa più importante al mondo in quel momento.
Giunta al cospetto della regina, Diana si inchinò con grazia. Quando sollevò lo sguardo, vide che la regina sorrideva. In tutta la sua imponenza, si alzò dal trono, scese i tre gradini che la separavano da Diana, le prese il viso tra le mani e la baciò sulla fronte.
Non poteva crederci. Ce l’aveva fatta. Lei, proprio lei, Diana Donovan, 17 anni, di Londra, era stata scelta come diamante della Regina. La sala scoppiò in un fragoroso applauso e subito Diana si ritrovò circondata da uomini che le chiedevano di ballare un valzer o galop.
Si sentiva profondamente felice e grata, ma in un certo senso anche sopraffatta da tutte quelle attenzioni.
Ciò che però non sapeva, era che quello era solo l’inizio.
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Racconto di Sara Agostino
Selezione del Concorso letterario Il Cavedio "Il mio corso di..." 2022